Fidelity card e privacy: come comportarsi

Nel 2023 molte imprese sono incappate in sanzioni per la violazione dei dati dei propri clienti soprattutto in alcuni grandi brand dell’abbigliamento e della cosmesi.

Le violazioni dei dati hanno riguardato soprattutto la gestione dei dati delle fidelity card dell’utenza.

Oggi la fidelity card è un must: lo strumento utilizzato per permettere a potenziali clienti di poter accedere a sconti, promozioni, premi o altri vantaggi particolari spesso aderendo ad un programma di adesione gratuito.

La Fidelity Card ha ampliato il suo campo di azione: dalla grande distribuzione alla prestazione di servizi nei trasporti, nella telefonia, nel noleggio, nel credito, nell’editoria e in tantissimi altri.

Cosa ottiene l’impresa con la fidelity card?

L’obiettivo principale della carta fedeltà è appunto quello di fidelizzare il cliente, invogliandolo a tornare ad acquistare un prodotto o servizio presso quel marchio, quel supermercato, quel Pubblico Esercizio o quel punto vendita.

Oltre ad una maggiore proposta o vantaggio per il cliente, l’impresa persegue lo scopo della profilazione e del marketing diretto, tramite la raccolta di specifici dati personali oltre quelli semplicemente anagrafici (ad esempio, professione, interessi, abitudini di consumo, modalità di acquisto, ecc).

Il bilanciamento tra fidelity card e privacy: l’informativa

Già anni prima dell’attuale GDPR (Regolamento UE n. 679/2016), in Italia erano presenti ha le linee guida del Garante per i programmi di fidelizzazione della clientela.

Tali linee guida, ulteriormente definite dal GDPR, prevedono l’obbligo di informare il cliente in modo chiaro e completo, in un linguaggio facilmente comprensibile anche con l’aiuto di icone o disegni che aiutino l’utenza a comprendere con semplicità il contenuto.

L’informazione deve indicare l’uso che verrà fatto dei dati forniti e le diverse finalità perseguite, oltrechè la modalità di conservazione.

La conservazione dei dati personali, relativa anche al dettaglio degli acquisti per finalità di profilazione o marketing, non può superare i 24 mesi ad eccezione del settore del lusso dove sarà tuttavia necessaria valutazione specifica da richiedere al Garante della Privacy.

L’informativa deve indicare esplicitamente, ad esempio:

  • che i dati anagrafici devono essere forniti per erogare uno specifico servizio di scontistica, raccolta punti o altri vantaggi (espressamente indicati); si tratta del puro concetto di fidelizzazione dove i dati richiesti solo quelli necessari a fornire i vantaggi connessi all’utilizzo della carta (ovvero quelli che permettono di identificare l’intestatario e quelli relativi al volume di spesa globale realizzato, senza riferimento al dettaglio dei singoli prodotti o servizi acquistati). Tali dati possono essere trattati, senza che sia necessario acquisire il consenso dell’interessato.
  • che gli stessi dati vengono usati per attività di marketing: per inviare comunicazioni tramite sms, email o chiamate, per promuovere le vendite; si tratta del concetto di marketing dove la raccolta di dati è finalizzata all’invio di materiale pubblicitario o comunicazioni commerciali: è necessario il consenso dell’interessato.

Il consenso non è richiesto SOLO SE si utilizza l’indirizzo di posta elettronica fornito dall’utente nel contesto della vendita di un prodotto o di un servizio, per finalità collegata alla vendita stessa (c.d. legittimo interesse): es. se il cliente ha chiesto informazioni su un prodotto/servizio e riceve una comunicazione che conferma che il prodotto/servizio è disponibile.

  • che gli stessi dati possono essere dati a terzi per le loro attività promozionali; si tratta del concetto di marketing verso terzi; anche in questo caso è necessario il consenso dell’interessato.
  • che gli stessi dati vengono usati per attività di profilazione, ovvero per capire il comportamento, le abitudini o le scelte di consumo di quella utenza. Non è lecito, per fini di profilazione, usare dati sensibili, con particolare riguardo a quelli relativi allo stato di salute.
    La profilazione prevede l’obbligo di espressione del consenso dell’interessato.

Il consenso alla raccolta di dati personali per le attività di profilazione e/o marketing deve essere libero e facoltativo. E che l’adesione ai programmi di fidelizzazione non debba essere condizionata all’espressione del consenso anche per gli altri due scopi sopra citati.

 

Fidelity Card digitale e consenso al trattamento dei dati

Oggi, i Moduli Privacy per le Fidelity Card possono essere gestiti digitalmente, “dematerializzando” la documentazione e certificando i consensi con l’ausilio della firma elettronica.

Anche le carte plastiche, convertite in digitale sotto forma di APP per dispositivi mobile, divengono veri propri ambienti digitali per veicolare tutta una serie di servizi aggiuntivi per il consumatore; cosa che non sarebbe possibile attraverso una gestione tradizionale.

Nulla cambia invece per ciò che è la gestione della privacy anche se le carte fedeltà sono digitali o su APP.

 

Dato che le normative sono molte e in continuo aggiornamento, la scelta migliore per tutelarsi è quella di verificare periodicamente la gestione della privacy aziendale.

In tal caso è possibile contattare il nostro “Ufficio Privacy”: Giacomo Tasselli – tel. 0546/21355 e prendere così uno specifico appuntamento.

Potrebbe piacerti anche